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I Fasti Capitolini, straordinari calendari incisi nel marmo, narrano la storia di Roma dalle sue origini agli albori dell’età imperiale grazie alla multimedialità.
Il progetto costituisce il secondo capitolo (dopo la mostra La Roma dei Re 2018) del grande ciclo Il Racconto dell’Archeologia, basato principalmente sulle collezioni di proprietà comunale conservate nei magazzini e nei musei della Sovrintendenza.
Dal 7 aprile la mostra si arricchisce di nuovi contenuti multimediali.
Dal 7 settembre nella Pinacoteca dei Musei Capitolini, grazie al prestito delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, la grande tela è esposta accanto ai dipinti del figlio, Domenico Tintoretto, e di altri maestri di scuola veneta.
A Ottanta anni dal 16 ottobre 1943 la Mostra, a cura di Yael Calò e Lia Toaff, commemora il tragico avvenimento attraverso l’esposizione di documenti, giornali, disegni, fotografie e oggetti di vita quotidiana di persone – donne, uomini, bambini – arrestate quel giorno e mai più tornate.
La prima esposizione monografica dedicata al più grande scultore dell’età classica. Un percorso straordinario nella vita e nell’attività dell’artista, con oltre 100 opere, alcune esposte per la prima volta, tra reperti archeologici, dipinti, manoscritti, disegni, installazioni multimediali.
In esposizione nell’Esedra del Marco Aurelio la mano del colosso bronzeo di Costantino dei Musei Capitolini ricomposta con il frammento del dito in bronzo, coincidente con le due falangi superiori di un indice, proveniente dal Museo del Louvre, grazie alla generosa disponibilità del suo Presidente-Direttore Jean-Luc Martinez. La mano è esposta insieme agli altri bronzi, già in Laterano, donati al Popolo Romano da papa Sisto IV nel 1471.